Ai gatti riesce senza fatica ciò che resta negato all'uomo: attraversare la vita senza fare rumore...
Ernest Hemingway

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venerdì 29 agosto 2008

Frammenti di follia: il prequel di "Larval" a puntate...


PROLOGO - PARTE PRIMA
Soltanto delle orme sulla neve corrompevano l'immutabilità del paesaggio. Tali impronte appartenevano ad una donna che vagava senza meta, trascinandosi dietro chissà quale passato. Ora si accasciava, poi si rialzava, in preda all'immenso dolore per la perdita di ciò che aveva di più caro. Non sapeva quanto tempo era passato dall'ultima volta in cui aveva incontrato un essere umano. Era sola.
Nel delirio del suo peregrinare ebbe un'allucinazione: la visione di un letto a baldacchino in mezzo a quel nulla, circondato da corvi neri. Tra le coltri stava riverso, con gli occhi rivolti all'indietro, un minuto cadavere.

Ogni cosa era immobile, sembrava quasi che il tempo si fosse fermato.
La donna cadde a terra e il mondo cominciò a girare, gli alberi rinsecchiti chiusero i loro rami sopra di lei. E tutto si fece nero.
Quella notte le lasciò dentro qualcosa, qualcosa che cresceva e si dibatteva per uscire, che le bruciava in petto e le straziava il cuore. Qualcosa che divorò la sua anima.
Quando si svegliò le sembrò che i ricordi non le facessero più male, e continuò a camminare per giorni e giorni. Non sentiva né la fame né la sete.
Arrivò ad un villaggio, o almeno a ciò che rimaneva di esso. Nelle strade si respirava l'odore della morte, perché il vento portava con sé il fetore dei cadaveri. Coi suoi passi leggeri si insinuava tra i vicoli, senza una meta. Nelle botteghe erano ancora esposte le merci: la frutta nelle casse era marcia, i fiori appassiti e la carne pullulava di vermi.
Ma la vista di una particolare insegna in fondo alla via la destò dal suo torpore e dalla sua apatia, così entrò schiudendo piano la porta. Dall'esterno era nient'altro che una botteguccia, ma sugli scaffali polverosi erano posate raffinate maschere veneziane. Sopra una madia era appeso uno specchio antico. La donna guardò la sua immagine riflessa e per un attimo sul suo volto impassibile si dipinse un'espressione di terrore. Quella non era lei. Non poteva essere lei. Era stata sfigurata. Non si ricordava come o quando, probabilmente la sua grande sofferenza glielo aveva fatto dimenticare. Cominciò a piangere, ad urlare, ma i suoi lamenti sembravano perdersi in quel desolante silenzio. Le pareti giravano intorno a lei, così come la notte precedente. Le maschere appese ridevano e la fissavano. Urlò ancora, si accasciò sul pavimento e poi, sfinita, chiuse gli occhi.
Restò nel negozio per alcuni giorni, non mangiava mai, né beveva, dormiva e basta. Ormai era chiaro che il suo corpo non le apparteneva più, stava diventando qualcos'altro. Le visioni si moltiplicarono e non ebbe più pace. Finché non decise di indossare una maschera, per coprire il suo viso deturpato. La legò stretta sulla nuca, non immaginava certo che così avrebbe posto fine alla sua natura umana...

Non dimenticate di votare sul sondaggione quì a fianco, devo sapere se continuare o no a postare la storia!


Chat F.

mercoledì 27 agosto 2008

Spoiler: soggetto "Larval" e alcuni schizzi dei personaggi...

Zalve a tutti gli amici e lettori dei Tatini...
Quì di seguito posterò soggetto e i primi schizzi dei personaggi del nostro nuovo progetto gothic horror... Nuovo si fa per dire, è ormai da un paio d'anni che gironzola per i meandri del mio cervello (povero, mi spiace per lui... Chissà che ha visto O_o).
Presto posterò anche la storia completa (se avrete voglia di leggerla).
Stiamo andando un po' a rilento, ma abbiate pietà, dobbiamo ancora ingranare per bene (siamo sul rincoglionito andante).
Stop alle chiacchiere. Enjoy :D

LARVAL

<< Secondo gli antichi, era lo spirito senza pace di una persona che in vita era stata malvagia. In latino, infatti, "larva" significa fantasma. Invece, nella tradizione veneziana, era la maschera più usata durante il carnevale: semplice, completamente bianca e senza espressione. L'essenza di quella parola è racchiusa in questa storia dalle atmosfere gothic-horror, ambientata in una Venezia post-apocalittica e popolata da personaggi cupi e grotteschi, nati con una maschera per celare un volto senza emozioni. Accecati dall'odio e dalla vendetta verso la propria creatrice, hanno lasciato che sentimenti negativi pervadessero la propria anima, un tempo pura e ingenua. Ma la strada verso la redenzione è ancor più crudele del peccato stesso: il loro destino li porterà ad affrontare un viaggio e a superare delle prove atroci e sadiche, alla riscoperta della loro umanità...>>









Commentate, scrivete, criticate...

Chat F.

lunedì 25 agosto 2008

Dimenticavo...


Quasi dimenticavo...
Ci è stato passato da Blacksand una specie di "titolo" chiamato "Brillante Weblog 2008" e adesso toccherebbe a noi passarlo a qualcun'altro!
Pensavamo di nominare le Pusciastova, per la loro iniziativa (nel mondo del fumetto le donne spesso scarseggiano e quelle poche che ci sono vengono sottovalutate), il loro entusiasmo e i loro disegni :)
Ecco quà!

Vi saluto, a presto!

Chat F.

A volte ritornano...

I Tatini sono tornatiiiii! Ditelo che vi mancavamo eh?? Ebbene, ci sono tante tante cose da dire e da raccontare...
Le vacanzine sono finite, abbiamo fatto nuove amicizie e conosciuto gente simpatica (tipo Leon e il suo gruppo TROOPPO BLASTATOOOO, tutta gente di Montemurlo - Sesto e dintorni).
Quì di seguito posto le foto della cena prima della loro partenza. Eravamo nella nostra piazzola e avevo cucinato io ^-^
Nelle prima foto abbiamo, da sinistra, Leon, il Mancio, io e Gi
o.
Nella seconda ci sono Giovanni, Leon, il Mancio, Il Capuano e il Potenza.Nella terza la Costanza, Il Losco con la ragazza e l'Eleonora.
Menzione d'onore al Capuano, detto Capunano o ultimo dei Capunani per aver detto che Ratzinger è messicano. Nella quarta foto lo vediamo espellere una notevole quantità di fumo.



Ma i Tatini oltre che socializzare (e ovviamente rotolarsi sotto l'ombrellone e fare le nanne) non sono riusciti a stare lontani dal loro lavoro...
E così hanno partecipato alla "Prima mostra d'arte delle Gorette", (che in realtà era un'accozzaglia di quadri ad olio, fotografie, sculture e disegni, ma apprezziamo il pensiero) e hanno raccattato la targhetta di partecipazione. Devo dire che era molto carina, decisamente un bel ricordo, anche se nella foto io e Gio facciamo veramente ribrezzo.
Infine vi mostro la nostra puntuale scultura di sabbia (ne facciamo una diversa ogni estate)... Diversamente dagli altri anni, dove al massimo litigavamo col marmocchio di turno che distruggeva tutto, il pubblico
era molto interessato, fotografava e ci faceva i complimenti. Eheh. La gente al mare si diverte anche con poco.
*Inizio dei pensieri random* Ho anche visto la mia prima stella cadente. Era talmente bella che sembrava fatta a photoshop. Poi mi sono addormentata.
Peccato che le vacanze finiscano sempre prima che ce ne possiamo accorgere... *Fine dei pensieri random*
Adesso che siamo a casina torneremo a produrre, dobbiamo dedicarci quasi completamente a KG vol.2 (argh... Dobbiamo ancora finire lo storyboard!)
presto posterò i nuovi bozzetti e il soggetto del nostro nuovo progetto... Ci sta veramente prendendo troppo!
A presto e un saluto a tutti i nostri amici e lettori...

Chat F.